venerdì 6 novembre 2020

L'esclusione della candidatura italiana all'ESA spiana la strada alla nomina del candidato spagnolo voluto fortemente dall'asse franco-tedesco. Per l'Italia un pugno di mosche in mano?

Ormai è certo!
L'esclusione della candidata italiana Simonetta Di Pippo peraltro fortemente osteggiata anche dal fuoco amico connazionale spianerebbe ( cautamente usiamo il condizionale) la strada al candidato spagnolo Pedro Duque attuale Ministro della Scienza ed ex astronauta. 
Si sta dunque realizzando la strategia franco tedesca messa in atto da mesi.
D'altra parte la Francia , che ha piazzato nell' unione europea Tierry Breton al comando del potente commissariato del mercato interno, che include anche  le attività spaziali, potrebbe avere nel medio termine  l'interesse  addirittura all'incorporazione dell'ESA da parte della Commissione europea. 
Almeno così si sospetta negli ambienti che contano.
Al tempo stesso la Germania sta giocando un ruolo determinante nella NATO che proprio recentemente ha istituito un centro spaziale in Germania a Ramstein.
L'Italia, sic stantibus rebus, rimane con un pugno di mosche in mano, fatto salvo qualche "ristoro" ( la parola ora è molto di moda) in qualche direttorato.
Che fare?
La delegazione italiana, per quanto le sia possibile, dovrebbe anzitutto contrastare il disegno franco tedesco in atto tendente a monopolizzare la politica spaziale europea  e puntare  in primis alla   nomina di  un direttore generale che dia maggiori garanzie all'Italia.


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