mercoledì 6 giugno 2018

Una nuova interrogazione parlamentare alla Camera dei de deputati. Questa volta riguarda ASI e la sua controllata CIRA.


Ecco ik testo.

   RAMPELLI. — Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. — Per sapere – premesso che:
   in ottemperanza al decreto legislativo 31 dicembre 2009, n. 213, recante «Riordino degli enti di ricerca» e al decreto legislativo 4 giugno 2003, n. 128, di riordino dell'Agenzia spaziale italiana, il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca nomina, con proprio decreto, il presidente dell'Agenzia spaziale italiana per un mandato quadriennale;
   il 7 maggio 2018, poco prima della scadenza del mandato, il presidente uscente è stato riconfermato;
   sembra all'interrogante quantomeno inopportuno che si sia proceduto alla nomina del presidente dell'Agenzia spaziale italiana da parte di un Governo dimissionario;
   il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca ha promulgato con largo anticipo, il 1° febbraio 2018, un bando per la presentazione di candidature per la nomina del nuovo presidente dell'Agenzia, unitamente a quello per il rinnovo del consiglio d'amministrazione dell'istituto nazionale di ricerca metrologica, il cui mandato, invece, scadeva a febbraio;
   tale bando è scaduto agli inizi di marzo 2018 e risulta che il comitato di selezione abbia proposto al Ministro una rosa di nominativi per affidare l'incarico, così come previsto dal bando stesso;
   tra le partecipate dall'Agenzia spaziale, particolare importanza assume il Centro italiano ricerche aerospaziali, una società consortile per azioni a maggioranza pubblica, che vede l'Agenzia spaziale italiana come primo partecipante, con il 47 per cento, il Centro nazionale delle ricerche, con il 5 per cento, la regione Campania (attraverso il Consorzio A.S.I.-CE), con il 16 per cento e le principali aziende aerospaziali italiane;
   il Centro italiano ricerche aerospaziali è destinatario di fondi pubblici erogati dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca in quanto soggetto attuatore del programma nazionale di ricerche aerospaziali, ai sensi del decreto ministeriale 24 agosto 1998 n. 305, con investimenti superiori ai quattrocento milioni di euro e un contributo annuale di circa ventidue milioni di euro;
   il Centro italiano ricerche aerospaziali è in un periodo di forte difficoltà a causa di continui avvicendamenti ai vertici, determinati dal socio di maggioranza Agenzia spaziale italiana, che hanno portato ad un netto peggioramento dei conti economici, e sono, inoltre, in corso alcuni procedimenti giudiziari in merito a presunte irregolarità gestionali;
   il mandato del consiglio d'amministrazione del Centro nazionale ricerche aerospaziali scadrà al momento dell'imminente approvazione del bilancio 2017;
   i soci pubblici (Azienda spaziale italiana e Centro nazionale delle ricerche) hanno il diritto di designare il presidente e due membri dello stesso consiglio d'amministrazione;
   l'Assemblea dei soci del Centro italiano ricerche aerospaziali, a quanto risulta all'interrogante, si appresterebbe, in questi giorni, ad approvare un piano triennale 2018-2020 che prevede ingenti investimenti a valere su fondi Prora, vigilati dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca e dal Ministero dell'economia e delle finanze, in assenza del necessario decreto interministeriale previsto per legge –:
   quali siano state le indicazioni del Presidente dell'Agenzia spaziale italiana in merito ai piani strategici e ai vertici del Centro italiano ricerche aerospaziali, ovvero quali deliberazioni vincolanti per il futuro di tale organismo si intendano assumere nella prossima assemblea dei soci, e quali siano gli orientamenti del Ministro interrogato al fine di garantire la corretta attuazione del Prora e la salvaguardia del Centro italiano ricerche aerospaziali, primaria istituzione nazionale di ricerca in ambito aerospaziale.
(4-00409)
 


 

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