giovedì 16 aprile 2020

Comitati di esperti al lavoro: cosa direbbe il grande filosofo Benedetto Croce?

Ormai è noto a tutti. Da qualche giorno, come ci ricordano i media, è funzionante la Task Force presieduta da Colao e composta da 17 membri con l'obiettivo di individuare in temoi rapidi, anzi rapidissimi le modalità della fase 2 nell'emergenza del coronavirus.

E non è la sola commissione in funzione. Ve ne sono anche altre istituite negli ambiti istituzionali.

Speriamo che tutte queste commissioni ( non abbiamo dubbi sulla competenza dei numerosi componenti) funzionino all'unisono.

Insomma in Italia, l'istituzione delle commissioni è un'antica usanza a tutti i livelli. Basta pensare, se non altro, alle innumerevoli commissioni istituite nell'agenzia spaziale e nei vari enti di ricerca.

Cartine  di tornasole sono peraltro i vari curricula presentati nei vari concorsi in cui questo o quel candidato annovera  commissioni e gruppi di lavoro di cui ha fatto parte

Proprio un'antica usanza quelle delle commissioni!

Se ne interessò anche  Benedetto Croce  che  al riguardo diceva "le uniche (ndr le commissioni) sono quelle i cui componenti siano di numero pari inferiore all'unità".








La creazione del comitato di esperti presieduto da Colao è una “prova tecnica” per un cambio di leadership governativa? L’intervento di Stefano Masa
Dalla dichiarazione dello stato di emergenza internazionale da parte dell’Oms a causa dell’epidemia da Covid-19, e dal conseguente e successivo proclamato atto – del nostro Governo – a tutela dell’intero territorio nazionale, il trascorrere delle settimane si è caratterizzato per la sottoscrizione dei vari Decreti (divenuti più noti come Dpcm – Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri) anticipati e commentati nel corso delle consuete conferenze stampa.
Il “considerato”, la “ravvisata”, la “rilevata” ed infine il “ritenuto” sono diventate forme abitudinarie per introdurre il testo che, di volta in volta, il Governo ha stabilito rendere attuativo nel paese. Ma proprio quanto si può leggere dalla consultazione del recente Dpcm del 10 aprile (Istituzione del Comitato di esperti in materia economica e sociale) deve in qualche modo far riflettere:
“Considerato che le principali misure di contenimento dell’emergenza epidemiologica Covid-19, previsti dai citati decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri, hanno imposto la sospensione delle attività economiche e produttive del Paese, la chiusura degli esercizi commerciali, la sospensione delle attività didattiche, culturali e sportive, nonché la limitazione della libertà di circolazione dei cittadini e, più in generale, una situazione di lockdown del Paese;
Ravvisata quindi, la necessità di prevedere tempestivamente le misure necessarie per la ripresa graduale nei diversi settori delle attività sociali, culturali, economiche e produttive, anche attraverso l’individuazione di nuovi modelli organizzativi e relazionali, che tengano conto delle esigenze di contenimento e prevenzione dell’emergenza epidemiologica Covid-19;
Rilevata la necessità, a tal fine, di doversi avvalere del costante supporto multidisciplinare di autorevoli esperti con elevate e qualificate competenze ed esperienze professionali in diversi settori;

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