Si tratta di una nuova tecnologia per contrastare il fenomeno delle 
perdite occulte dalle reti idriche, cioè quelle perdite nascoste che non
 si manifestano con fuoriuscite visibili d’acqua e che sono spesso 
presenti nelle reti di distribuzione.
 La 
tecnologia si basa sull’analisi, mediante un algoritmo, di una scansione
 del sottosuolo. Le immagini sono acquisite dal satellite Alos-2, 
gestito dalla Japanese Aerospace Exploration Agency (Jaxa), in orbita 
circa 650 chilometri sopra la Terra, che utilizza segnali 
elettromagnetici con una lunghezza d’onda in grado di penetrare il 
terreno. Il sistema è utilizzabile sia di giorno, sia di notte e in 
qualsiasi condizione meteo.
 Prima azienda in Italia ad adottare questa tecnologia è Hera, secondo 
operatore a livello nazionale per volumi di acqua erogata (300 milioni 
di metri cubi l’anno), che l’ha già sperimentato sulla rete di Ferrara,  nuloovo sistema sarà utilizzato per integrare 
l’attività programmata di ricerca perdite sui territori bolognese e 
romagnolo.
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