mercoledì 24 febbraio 2021

Il CNR è sempre senza Presidente. Una recentissima interrogazione al Senato.

 Si è sempre in attesa delle decisioni della Ministra del MUR in merito alla nomina del Presidente del CNR.
Ecco un'importante interrogazione parlamentare al riguardo:
BINETTI - Al Ministro dell'università e della ricerca. -
" Premesso che:
recentemente nel CNR si è creata una situazione molto complessa, essendo l'ente privo di presidente e vicepresidente e con un consiglio di amministrazione ridotto a soli 2 membri effettivi su 5. In sostanza, il più grande ente di ricerca italiano non ha in questo momento un rappresentante legale e non è quindi in grado di assumere le decisioni necessarie in tutti i vari ambiti in cui, per statuto, è chiamato ad intervenire;
a differenza dell'università, che elegge i propri organi di governo, il presidente del CNR è di nomina politica, essendo scelto dal Ministro vigilante; una nomina certamente delicata, visto il prestigio dell'incarico e la reputazione scientifica dell'ente, ma non solo;
il CNR gestisce, in modo sostanzialmente autonomo, un bilancio annuale di varie decine di milioni di euro, distribuendoli sulla base di progetti di ricerca selezionati con il meccanismo dei fondi vincolati nel FOE, fondi probabilmente destinati a crescere con l'arrivo del recovery fund; si tratta di un'occasione fondamentale per implementare politiche scientifiche positive che rispondano a criteri di selezione competitiva;
è di competenza del CNR anche la gestione delle assunzioni, in cui il ruolo del presidente è particolarmente importante, dal momento che le commissioni di concorso del CNR sono nominate in modo pressoché autocratico dal presidente, il che potrebbe anche richiedere in un prossimo futuro una modifica legislativa;
come è noto il mandato del presidente Inguscio è scaduto il 20 febbraio 2020, e già nel dicembre 2019 era stata lanciata un'apposita call dal comitato di selezione. Attorno a questa call ruotano 3 ministri: il ministro Bussetti prima, successivamente il ministro Fioramonti e, dopo le sue dimissioni, il Ministro dell'università e della ricerca Manfredi;
alla fine del mese di febbraio 2020, la cinquina dei nomi selezionati è stata sottoposta all'ex ministro Manfredi e a metà del mese di marzo il presidente Inguscio era in proroga di legge da ormai un mese, cosa che non era mai accaduta nella storia recente del CNR;
a seguito dell'emergenza sanitaria da COVID-19, il Governo ha deciso di prorogare i mandati dei presidenti degli enti di ricerca fino al 31 luglio 2020;
con lettera aperta, sottoscritta da oltre 500 ricercatori del CNR e inviata al Ministro dell'università, è stato messo in evidenza come il Parlamento avesse precisato che le proroghe non interrompono le procedure di selezione in corso, imponendo il 31 gennaio 2021 come limite massimo entro cui procedere in ogni caso;
intanto l'ufficio legale del Ministero ha rivisto e modificato il proprio parere, indicando nel 14 febbraio 2021 la scadenza della proroga del presidente Inguscio sulla base di una nuova interpretazione delle norme;
l'11 febbraio 2021, il Ministro dimissionario, Manfredi, ha nominato 3 membri del consiglio di amministrazione dell'ente: Patrizio Bianchi, Gabriele Fava e Lucio D'Alessandro, senza tuttavia nominare il presidente e indicando, nelle more, un vicepresidente: una cortesia istituzionale; ma nel frattempo Patrizio Bianchi è stato nominato Ministro e ha rassegnato le proprie dimissioni; l'avvocato Fava, scelto nella rosa indicata da Confindustria, è incompatibile in quanto membro del consiglio di presidenza della Corte dei conti; Lucio D'Alessandro è rettore dell'università "suor Orsola Benincasa", che ha alcuni contratti e progetti in essere con il CNR, e, immaginando una possibile fonte di incompatibilità, non ha partecipato alla riunione;
dal 15 febbraio 2021, come detto, il CNR è privo di un rappresentante legale. È stata nominata Ministro dell'università e della ricerca Maria Cristina Messa, che si è impegnata a risolvere la questione rapidamente, considerato che, dal giorno del giuramento avvenuto il 13 febbraio, è nella pienezza delle sue funzioni;
il 19 febbraio il Ministro in indirizzo ha nominato nel consiglio di amministrazione Nicoletta Amodio, in sostituzione dell'avvocato Fava, la quale essendo dipendente di Confindustria, dove si occupa di trasferimento tecnologico, è in una posizione di incompatibilità, poiché il CNR ha rapporti di ricerca e contratti passivi con imprese, anche con società di Confindustria;
il CNR è quindi ancora privo di un rappresentante legale;
in una fase così delicata come quella che sta attraversando il nostro Paese l'attività di ricerca rappresenta un settore di primario interesse, come è stato ricordato dallo stesso presidente Draghi nel suo discorso di insediamento in Parlamento,
si chiede di sapere quando il Ministro in indirizzo intenda procedere alla nomina del nuovo presidente del CNR, il più grande ente di ricerca italiano, da cui dipendono oggettivamente molte decisioni strategiche."
(3-02287)

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