La rassegna stampa del 30novembre  curata dall'ASI riporta anche un commento di Mario Giordano direttore del Tg4 in risposta ad una lettera  nella rubrica" posta prioritaria" con riferimento sia  alla missione Rosetta sia al viaggio spaziale di Samantha Cristoferetti.
Sono usati toni molto polemici anche nei confronti Con toni molto polemici  del Presidente dell'ASI come:
" La cosa più grave è che, sul 
tema, mi ha scritto anche il presidente dell'Agenzia spaziale italiana, 
definendo addirittura "giusta" l'orrenda campagna dei social nei nostri 
confronti. Devo quindi desumere che anche il presidente dell'Agenzia 
spaziale italiana voglia impalare, garrotare, bruciare i giornalisti che
 si permettono di dire cose non gradite al Dio della scienza? Capisco 
che dietro queste missioni (e dietro queste Agenzie) si nascondano 
interessi milionari, contratti, sponsor e soldi a palate. Ma francamente
 mi fa un po' schifo. Oltre che un po' paura "
Leggetevi nel sito dell'ASI la lettera  che appare nel suo complesso anche scherzosa ricavandola dalla rassegna stampa dell'ASI.
Sono polemiche inutili anche se   non si può ecludere che vi sia stata una retorica eccessiva  in coincidenza dela missione della prima astronauta.  italiana.  
Posta Prioritaria - Se scherzi sulla scienza ti mettono al rogo
fostaprwntaria
   Se scherzi sulla scienza ti mettono al roso   DI MARIO GIORDANO   
Caro Giordano, meno male che c'è Libero. Altrimenti saremmo sommersi 
dalla retorica. La retorica degli angeli del fango che salvano Genova 
(suo articolo di qualche tempo fa), la reto rica dell'astronauta 
italiana che parla con la sua mamma e ci racconta tutto di come farà la 
pipì nello spazio (articolo di Selvaggia Lucarelli)...   Graziano De 
Marco - Roma   Sì, Selvaggia Lucarelli ha scritto proprio un 
bell'articolo su Samantha Cristoforetti che condivido in pieno. Non solo
 per la retorica che ha circondato quella missione, ma anche per il 
cieco dogmatismo che accompagna ormai tutto ciò che riguarda la scienza.
 Vi racconto un piccolo retroscena. Qualche giorno fa, quando al centro 
dell'attenzione non c'era ancora la Samantha nazionale, ma un'altra 
missione, quella della sonda Rosetta sulla cometa, mi sono permesso di 
mandare in onda al Tg4, fra mille servizi di entusiastica cronaca, anche
 un "corsivetto" scherzoso in cui si rimpiangeva la cometa luminosa del 
presepe, assai diversa da quella sassosa e oggettivamente brutta che ci 
veniva rimandata indietro dalle foto spaziali. Apriti cielo. Siamo stati
 investiti da un'onda di contumelie, insulti, feroci aggressioni 
verbali, twitter, mail, vari messaggi quasi tutti coordinati fra di loro
 e "spinti" da alcuni siti scientifici. Il più tene   ro dei nostri 
corrispondenti ci paragonava a degli oscurantisti medioevali e ci 
augurava di finire impalati su qualche rogo dell'Inquisizione 
Scientifica. Per carità, i servizi in TV, come sui giornali, possono 
venire bene o male, piacere o non piacere, farsi capire oppure no. Le 
critiche (se sono critiche) fanno sempre bene. Ma quello che mi ha 
colpito è la reazione violenta e dogmatica di quelli che si dicono per 
l'appunto sostenitori della scienza: si può scherzare e fare ironia su 
tutto, in questo Paese, anche sul Papa. Ma non sulla scienza. Quella è 
intoccabile. Sacra. E ha i suoi cavalier serventi, ciechi nella loro 
devozione, pronti a massacrare chiunque sgarri dall'ordine 
dell'entusiasmo adulatorio prestabilito. La cosa più grave è che, sul 
tema, mi ha scritto anche il presidente dell'Agenzia spaziale italiana, 
definendo addirittura "giusta" l'orrenda campagna dei social nei nostri 
confronti. Devo quindi desumere che anche il presidente dell'Agenzia 
spaziale italiana voglia impalare, garrotare, bruciare i giornalisti che
 si permettono di dire cose non gradite al Dio della scienza? Capisco 
che dietro queste missioni (e dietro queste Agenzie) si nascondano 
interessi milionari, contratti, sponsor e soldi a palate. Ma francamente
 mi fa un po' schifo. Oltre che un po' paura.   -tit_org- Posta 
Prioritaria - Se scherzi sulla scienza ti mettono al rogo
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