Timidi passi verso l’individuazione di una soluzione contro
l’Alzheimer grazie alle applicazioni spaziali!
La sindrome di Alzheimer è una vera piaga sociale: tanti sono i progetti in studio, che, se tutto andrà bene, potranno essere applicati soltanto tra decenni,.
Ebbene qualche speranza viene dalle applicazioni spaziali.
Ne ha parlato a Ferrara, al Rorary Club il professore Zamboni che ha sperimentato in orbita ( progetto Cristoferetti) un sistema di monitoraggio della circolazione cerebrale.. “Questo sistema consente di rilevare almeno una
ventina di parametri – spiega – che riportano il livello di sincronismo
tra cuore e cervello”.
Già da sei mesi il sistema ha cominciato a essere applicato su una
porzione di popolazione tra i 50 e i 75 anni completamente priva di
disturbi, e a breve lo stesso monitoraggio inizierà ad essere applicato a pazienti nel
cosiddetto ‘middle cognitive impirement’ (letteralmente ‘deterioramento
cognitivo lieve’) e cioè, per esempio, “con i primi accenni di perdita
di memoria sul lavoro” e sui veri e propri casi iniziali di Alzheimer.
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