Secondo 
voci sempre più insistenti Google sarebbe pronta a investire almeno un 
miliardo di dollari, inizialmente, in Space X, il progetto del patron di
 Tesla Elon Musk per connettere il globo sfruttando i satelliti. 
La 
cifra definitiva non è stata rivelata ma si dice che porterà il valore 
di SpaceX alla mirabolante cifra di 10 miliardi di dollari, segno che il
 progetto visionario di Musk sta diventando sempre più un affare da non 
sottovalutare.
Con questo colossale progetto satellitare saranno eliminate  tutte le limitazioni di
 natura politica e ambientale legate alla posa di cavi sottomarini e 
terrestri spostando il traffico internet su una flotta di quattromila 
satelliti che sorvoleranno il globo a bassa quota, a 1200 chilometri.
Google investe un miliardo in Space X
Mountain View vuole finanziare il progetto di Elon Musk, patron di Tesla, per connettere alla Rete tutto il pianeta attraverso l’uso di una flotta di 4 mila satelliti a bassa quota
Ci
 sono 4,3 miliardi di umani che aspettano di essere connessi e un 
consesso di colossi crede che la soluzione sia nei satelliti. Dopotutto l'azienda spaziale ha già portato a termine 
diverse missioni di rifornimento sulla Stazione Spaziale Internazionale e
 a fronte di qualche errore come navicelle perse in mare e razzi esplosi alla partenza ha buone possibilità di rivoluzionare il settore con la sua idea di abbattere i costi operativi sfruttando velivoli dismessi. 
Tanti nuovi clienti
A
 livello di connettività, SpaceX punta a evitare tutte le limitazioni di
 natura politica e ambientale legate alla posa di cavi sottomarini e 
terrestri spostando il traffico internet su una flotta di quattromila 
satelliti che sorvoleranno il globo a bassa quota, a 1200 chilometri. 
Così diminuiscono le spese di mantenimento e i tempi di latenza saranno 
simili a quelli sperimentati con la fibra ottica. A quanto affermato da 
Musk la realizzazione della rete non è lontana: il progetto potrà essere
 completato nel giro di cinque anni e l'idea, per quanto avveniristica, 
non è peregrina. Altri colossi stanno pensando a soluzioni aeree per 
servire le parti più disagiate del pianeta: Facebook ha scelto di sfruttare i droni per raggiungere lo stesso obiettivo, Google punta ai palloni aerostatici,
 OneWeb, finanziata da Qualcomm e Virgin, parla sempre di satelliti ma 
più economici rispetto a quelli di SpaceX. L'obiettivo di tanti sforzi 
non è ovviamente (solo) umanitario: gran parte del pianeta pullula di 
potenziali clienti che hanno fame di connettività e sono pronti ad 
aderire a nuovi servizi. 
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