Accade in Australia.
Si puntano i satelliti non direttamente sui piccoli felini.
Si studiano invece la vegetazione e l’attività biologica di un’area e incrociando i dati con quelli raccolti dagli esemplari dotati di collarino GPS e rilasciati nel territorio, gli studiosi della New South Wales Department of Primary Industries Vertebrate Pest Research Unit riescono a stimare la numerosità e gli spostamenti delle popolazioni di gatti randagi nel wildlife australiano.
Lo scopo della ricerca è monitorare l’espansione di questi animali che sono i maggiori predatori di uccelli nativi e piccoli mammiferi.
Contentiamoci!
Quando saranno utilizzati per ISIS, trafficanti di droga e criminali?
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