venerdì 2 dicembre 2011

Gli affari spaziali in IRAN.

In queste  ultime ore il ministro degli esteri Terzi  ha annunciato che l’Italia non escude di chiudere la sua ambasciata di Teheran..
Non è solo una questione di relazioni diplomatiche, ma anche commerciali. Nonostante l’embargo deciso dall’Onu, infatti, siamo il secondo partner europeo dopo la Germania e il quinto a livello mondiale.  Gli interessi di Ansaldo, Eni, Edison, Finmeccanica e Fiat e il ruolo chiave degli istituti di credito. 
Nonostante l’embargo deciso dall’Onu nell’estate 2010, il rapporto fra Roma e Teheran  è rimasto sempre saldo.
 Il nostro Paese è infatti  il secondo partner commerciale europeo con lo Stato di Mahmud Ahmadinejad (dopo la Germania) e il quinto a livello globale.
 Fra i maggiori attori italiani  nel Paese troviamo Ansaldo, Eni, Edison, Finmeccanica e Fiat, nonché istituti di credito italiani.
In questo contesto così articolato si inserisce il ruolo della Gavazzi Space che come fu posto in evidenza in questo blog ha fornito da molti anni supporto tecnologico all’IRAN nella realizzazione del satellite Mesbah, un derivato del lla piattaforma MITA finanziata alla Gavazzi dall’Agenzia Spaziale Italiana.
Purtroppo questi fatti incresciosi resi noti anche dalla  camera di commercio iraniana, sono stati denunciati più volte senza alcun risultato.

Nessun commento:

Posta un commento