E' stato sottoscritto nei giorni scorsi un protocollo d'intesa tra Agrorinasce, Agenzia per l'innovazione, lo sviluppo  e la sicurezza del territorio ed il CIRA.
Sulla base dell'accordo, Agrorinasce che amministra ben 118 beni confiscati alla camorra nella terra dei fuochi si impegna ad affidare al CIRA immobili sottratti alla criminalità organizzata per destinarli ad obiettivi per la crescita del territorio.
 Si pensa ad una Casa dei ricercatori completa di alloggi ed a un centro di coworking modello alternativo al concetto tradizionale 
di uffici.in ucui vi saranno postazioni di lavoro in uno spazio comune e
 multidisciplinare
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| Capua,firmata l'Intesa Agrorinasce-CIRA: start up,casa dei ricercatori,coworking in terre di camorra |     | 
  
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| Scritto da Nicolina Leone | 
| Venerdì 12 Febbraio 2016 23:56 | 
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CAPUA (Caserta) - Start up innovative in terre di camorra. Ma non solo, la “Casa dei ricercatori”  e un centro di coworking
 nei beni confiscati e, poi, incubatori  d’impresa certificati e 
campagne per la diffusione della cultura  dell’innovazione e della 
ricerca nei Comuni dell’Agro Aversano. Sono  solo alcuni dei punti 
programmatici alla base del  
 Il patto di collaborazione, che coinvolgerà altri enti e istituzioni, a
  partire dalla Seconda università di Napoli, è stato firmato il 9 
febbraio, nella sede del centro, a Capua, da Immacolata Fedele, viceprefetto di Caserta e presidente del consorzio Agrorinasce, e dal professor Luigi Carrino, presidente del CIRA.
  L’intesa nasce dall’interesse reciproco a svolgere attività formative e
  culturali, a promuovere la ricerca scientifica, a trasferire 
tecnologia  alle PMI e alle start up, ossia alle giovani imprese ad alto
 contenuto  innovativo, in aree della Provincia che mostrano forti 
criticità  ambientali, sociali ed economiche. 
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