Come avevamo già preannunciato, è stata lanciata nei giorni scorsi in un convegno presso il CNR la proposta di un’Agenzia italiana per la
Ricerca scientifica (Airs) direttamente collegata con la Presidenza del
Consiglio, con il compito di riassumere in una sola sede tutte le
risorse destinate da parte dei vari ministeri, di trovare il giusto
equilibrio tra ricerca fondamentale e applicata e di
accordarsi con i
laboratori Ue sulla base di input chiari del Governo sulle priorità da
perseguire.
Lo ha fatta il «Gruppo 2003» per la ricerca
scientifica, che raccoglie gli scienziati italiani più citati al mondo.
Si è parlato e lo si fa in modo ricorrente da anni di una ricerca italiana gravemente sottofinanziata con una spesa annua di 20 miliardi di euro in discesa costante dal 2010.
Il Ministro del MIUR promette cambiamenti ed inversioni di tendenza a cui probabilmente nessuno crede.
Non dimentichiamci che è difficile scardinare un sistema frammentato di Enti tesi a difendere i propri orticelli in cui sovrabbondano poltrone per i consigli di amministrazione, comitati tecnico scientifici e quant'altro occupati spesso anche da persone del mondo della ricerca.
Il cambio accadrà soltanto se verrà considerato prioritario dal Presidente del Consiglio e dai suoi consiglieri.
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