Da qui al 2024 la NASA stipulerà contratti fino ad un massimo di 14 miliardi di dollari con tre diverse aziende spaziali private tutte coinvolte nel trasporto
di cargo di rifornimento verso la Stazione Spaziale Internazionale
(ISS) e relativo equipaggio internazionale.
Lee aziende private coinvolte sono SpaceX, Orbital ATK e Sierra Nevada Corporation e
la new entry Sierra Nevada Corporation.
Sia SpaceX ( impegnata nei vettori riutilizzabili)
che Orbital ATK sono già da tempo partner di NASA: la prima ha già
portato a compimento sei diverse missioni di rifornimento verso la ISS
con l'accoppiata del vettore Falcon 9 più capsula Dragon, la seconda con
all'attivo quattro missioni con il vascello Cygnus lanciata a cavallo
di un razzo Atlas V.
Cygnus
è in grado di trasportare poco meno della metà del carico gestibile dal
vascello di SpaceX, mentre per quanto riguarda Sierra Nevada
Corporation (SNC) le premesse sono più vicine alle capacità della "space
company" di Elon Musk: il vascello della new entry si chiama Dream
Chaser, e rassomiglia a una versione in miniatura dello Space Shuttle di
NASA con in più la capacità di piegare le ali per una maggior
flessibilità nelle configurazioni di lancio.
NASA, piovono contratti
I tre soggetti coinvolti dovranno garantire un minimo di sei viaggi tra il 2016 e il 2024, facendo la spola tra la Terra e la ISS in attesa che NASA torni a sviluppare capacità di trasporto autonome (e con equipaggio umano) con la concretizzazione progetto Orion/Space Launch System.
I sostanziosi finanziamenti dell'agenzia spaziale americana alimentano i sogni di un'industria spaziale avanzata in mano alle aziende private, mentre SpaceX continua a sperimentare con il rientro sicuro dei razzi in vista di una riutilizzabilità futura. L'ultima prova ha riguardato il vettore Falcon 9 lanciato per la messa in orbita di un satellite meteorologico nella missione Jason-3, e il tentativo di far atterrare il razzo su una chiatta galleggiante nell'oceano si è ancora una volta rivelato fallimentare.
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