Inizia una settimana importante per lo spazio internazionale per il congresso astronautico 2012 che si svolge a Napoli.
E' un momento importante di confronto dei programmi spaziali mondiali e per questo vadano gli auguri di buon lavoro all'ASI ed alle istituzioni napoletane che hanno contribuito all'organizzazione del convegno.
Sarà anche per l'ASI un'opportunità per dimenticare sia pure temporaneamente la stangata giudiziaria irrogata dal consiglio di stato e consistente nel versamento di 2.5 milioni di euro all'università di Roma la Sapienza per fatture non pagate in relazione alla base di Malindi.
Tutti hanno incentrato l'attenzione sul ruolo dell'ASI, e molto poco si è detto sul fatto che l'Università di Roma inspiegabilmente, malgrado fosse proprietaria della base, non abbia mai preso parte agli accordi internazionali tutti portati avanti dall'ASI e dall'ambasciata italiana in Kenya.
Ed ancora da questa vicenda appare del tutto inusuale il comportamento del Ministero della pubblica istruzione, università e ricerca che detiene la vigilanza sia sull'ASI sia sull'Università di Roma.
E' mai possibile che non abbia mai esercitato una funzione di mediazione tra i contendenti. ed ancora che lasci la sottoscrizione degli accordi al Ministero degli Esteri.
E' dunque una zituazione inverosmile e singolare che soltanto in Italia può accadere.
Ora, però, ha trovato conferma. Con una sentenza della VI^ sezione del Consiglio di Stato (n. 5054/2012 - Pres. Volpe, Est.Lopilato), depositata il 21 settembre scorso, l'Agenzia Spaziale, presieduta da Enrico Saggese - che, per inciso, è il presidente degli enti di ricerca più pagato in Italia - dovrà versare cash alla Sapienza, il più grande polo universitario d'Europa, la cifra record di 2,7 milioni di euro, oltre interessi legali fino al soddisfo e spese processuali.
Una vera boccata d'ossigeno per l'Ateneo il cui timone è nelle mani dell'inaffondabile Luigi Frati, magnifico rettore dal 1° novembre 2008. Il contenzioso plurimilionario tra l'Asi e La Sapienza, che nel corso degli anni è transitato per varie aule di giustizia, ruota intorno alla gestione del Centro Spaziale di Malindi "Luigi Broglio", in Kenia, passata dal 1° gennaio 2004, con decreto ministeriale emanato dal Miur, dall'Università all'ente di ricerca di viale Liegi a Roma.
Con la convenzione, stipulata in data 17 giugno 2004, i due enti stabilirono tra l'altro che, : "a decorrere dal 1° gennaio 2004, l'Asi, assumendo la responsabilità della gestione della base di Malindi, si fa carico dei connessi oneri finanziari, nei limiti previsti dalla convenzione stessa" (art. 8); b) "L'Asi si impegna a definire, entro il 30 giugno 2004, i rapporti di credito in favore dell'Università (…) per le prestazioni da questa effettuate in favore dell'Asi a tutto il dicembre 2003" (art. 9).
Ed è stato proprio tale ultimo impegno, non mantenuto dall'Asi, a scatenare una inedita controversia giudiziaria tutta all'interno della pubblica amministrazione, con tanto di aggravio, dapprima per la giustizia civile e, successivamente per quella amministrativa.
Ragioni di opportunità e di buon andamento della pubblica amministrazione avrebbero dovuto consigliare alle due amministrazioni di addivenire ad una definizione bonaria della questione. In tal senso avrebbe dovuto spingere anche il ministero vigilante, il Miur, se non altro per tutelare quel che resta del buon nome della ricerca e dell'istruzione pubblica.
Ma, si sa, siamo in Italia dove è possibile vederne di ogni fattura.