Il corso, mai organizzato fino ad ora, è realizzato in collaborazione con
l’Agenzia Spaziale Europea (Esa) ed ha l'obiettivo di preparare
nuovi esperti di biomedicina spaziale che lavoreranno alle future
missioni umane di lunga durata, sviluppando tecnologie che possano
aiutare la nostra salute anche sulla Terra.
Il primo ciclo di cinque lezioni, che
martedì 26 febbraio avrà come docente Paolo Nespoli, sarà seguito da
un secondo corso di approfondimento, articolato in dieci lezioni di tipo
seminariale: gli argomenti, dagli effetti del volo spaziale sul
microbioma intestinale e dalla protezione di vista e ossa, fino
all’ibernazione come possibile contromisura alla durata della missione,
saranno trattati da specialisti di levatura internazionale.
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