La
ministra dell'Istruzione Valeria Fedeli lascerà in eredità al suo
successore un documento di 30 pagine in cui indica le "linee guida per
l'uso del genere nel linguaggio amministrativo del Miur.
Da adesso ogni nome di professione e di ruolo avrà il suo corrispettivo
femminile e quindi si potrà scrivere "l'architetta, l'assessora, la
ministra, la dirigente".
Inoltre il comunicato invita anche ad evitare l'uso del genere maschile
in riferimento ad un gruppo di più persone. Le soluzioni da adottare
sono lo specificare sia maschile che femminile (ad es. gli alunni e le
alunne) o, ancora meglio, usare un generico o una perifrasi. Alla luce
di ciò sembra necessaria una revisione di tutti i testi emanati e di
tutti i fogli che contengono un uso, a dire della ministra, spropositato
del genere maschile-
Tutti i futuri documenti dovranno essere informati a questi criteri.
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