Si aspetta che la Regione Basilicata sblocchi i findi europei. Appena accadrà l'osservatorio astronomico di Castelgrande, il secondo telescopio per dimensioni in
Italia, una delle tante cattedrali nel deserto del Mezzogiorno, potrù diventare operativo.
lo sostiene il direttore dell'Osservatorio
Astronomico di Capodimonte, a Napoli, che gestisce anche il telescopio
di Castelgrande e che ha predisposto il programma di rilancio insieme
all'Università di Basilicata, alla Sapienza e alla Regione.
Un'operazione che vale circa 3 milioni di euro spalmati su 4-5 anni.
Sarà avviato lo studio delle grandi esplosioni cosmiche e sulla
mappatura dei detriti spaziali, i frammenti di satelliti che possono
ostacolare le rotte dei nuovi lanci".
Avremo quindi un domani in Basilicata due centri d'eccellenza.Non solo il centro di geodesia spaziale di Matera, appendice dell'ASI e gestito dalla Telespazio e l'osservatorio di Toppo di Castegrande
Speriamo che non entrino in competzione se non altro per il fatto che il primo è nella provincia di Matera e l'altra in quella di Potenza.
Non sempre i campanilismi sono sopiti:basta vedere anche le ultime polemiche .
Non dimentichiamo tra l'altro, che , agli inizi dell'anno'80 i due siti quello di Matera e quello di Toppo di Castelgrande erano in competizione e poi si scelse Matera come luogo in cui fu costituito il centro di geodesia.
Nessun commento:
Posta un commento