La Royal Astronomical Society (Ras) si dichiara  molto preoccupata per il decreto esecutivocutivo
 annunciato la scorsa settimana dal presidente degli Stati Uniti Donald 
Trump, che impedisce l’ingresso negli Stati Uniti alle persone 
provenienti da sette paesi del Medio Oriente e dell’Africa.
Il divieto rappresenta un ostacolo ai ricercatori che vogliano 
condividere la propria attività con i loro pari, un principio basilare 
della ricerca scientifica. 
Ha già colpito gli scienziati che lavorano 
negli Stati Uniti e coloro che hanno in programma d’andarci, comprese 
persone con sede nel Regno Unito. Le restrizioni minacciano di 
danneggiare la collaborazione tra gli Stati Uniti e i paesi del resto 
del mondo.
Un simile appello è stato diffuso dall'l’International Astronomical Union, il cui Segretario generale  è Piero Benvenuti .
Ne sarà preoccupato Trump? 
La Royal Astronomical Society contro Trump
    Il recente decreto del presidente degli Stati Uniti 
sull’immigrazione – che blocca gli ingressi negli Usa da Iran, Iraq, 
Libia, Somalia, Sudan, Siria e Yemen – solleva reazioni preoccupate da 
prestigiose istituzioni scientifiche. Ieri è stato il turno della 
International Astronomical Union, oggi della società scientifica 
del Regno Unito, che proprio questa mattina ha diramato la propria 
posizione sull’argomento. Ne riportiamo la traduzione in italiano
   

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Crediti: Gage Skidmore / Flickr
In quanto organizzazione scientifica internazionale, la Ras riconosce e sostiene appieno la necessità degli astronomi, degli scienziati spaziali e dei geofisici da noi rappresentati di viaggiare per il proprio lavoro.
La Ras sottolinea anche il suo costante impegno a favore dell’uguaglianza e della diversità nella scienza, e si oppone fermamente a qualunque forma di discriminazione per motivi di fede religiosa, origine etnica, nazionalità, genere, orientamento sessuale o disabilità.
La Ras offre quindi pieno sostegno agli astronomi, agli scienziati spaziali e ai geofisici colpiti da questo divieto. Chiediamo al governo del Regno Unito la rappresentanza più decisa possibile, su questo problema, nei confronti degli Stati Uniti, e di lavorare per mitigarne l’impatto».
«La IAU spera che tutte le limitazioni alla libera circolazione dei cittadini del mondo, nuove o già esistenti, ritenute necessarie per ragioni di sicurezza, prendano in considerazione la necessità per gli astronomi della mobilità, così come i diritti umani in generale. Vogliamo continuare a organizzare incontri scientifici negli Stati Uniti d’America così come in qualsiasi altra parte del mondo. Il progresso scientifico avvantaggia l’intera umanità, e gli scambi dovrebbero includere ricercatori provenienti da tutti i paesi».
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