Ecco qui di seguito l’articolo di Startmag sui "casini spaziali che Colao eredita da Tabacci".
Tanti sono i nodi da sciogliere e tutti molto importanti ed urgenti.
L'articolo in particolare dedica preoccupata attenzione all'ASI ed al suo Presidente.
A tale proposito è posto in evidenza quanto segue:
"Il 31 agosto scadono i termini della presentazione di candidature per ben tre Direzioni strategiche dell’Esa: i nomi stranieri che si sentono in giro fanno prevedere che la selezione sarà serrata, vista anche la presenza di candidati interni all’Esa ben addentro sia al funzionamento delle direzioni che con esperienza pluriennale nella loro gestione. Ancora una volta l’Italia boccheggia perché, di fatto, a quanto è dato sapere, nulla di concreto è stato messo in piedi come, invece, hanno da tempo costruito i nostri competitors: ulteriore esempio dell’irrilevanza internazionale lasciata in eredità dalla precedente gestione. Tra 15 giorni però il Council dovrà riunirsi per decidere le short list per ognuna delle tre posizioni: ma sempre a quanto si sa, sembra che per ora nulla sia stato programmato a livello nazionale nemmeno per il Direttorato Navigazione pur avendo un candidato di ottimo curriculum, l’ex Vice-Presidente della Gsa.
"Entro fine settembre i tre nomi dei prescelti saranno ufficializzati e, ancora, come Italia ci troviamo in un’altra imbarazzante situazione: a rappresentarci formalmente dovrebbe essere, di norma, il presidente dell’Asi, ma qui sorge il problema. È un funzionario di Esa distaccato presso la nostra agenzia che dovrebbe assumere, per l’Italia, scelte di persone che diventeranno suoi superiori una volta rientrato alla sua sede di lavoro, Estec, dove ricopriva la posizione A5. Il conflitto di interesse, oltre che imbarazzante è stridente tanto più visto che le sue competenze manageriali e il modo in cui sta gestendo l’Asi sono ben note nel settore.
Come già avvenuto in occasione delle riunioni del Council per la scelta del Direttore Generale Esa, c’è una forte probabilità che qualche rappresentante delle delegazioni dei paesi nordici sollevi nuovamente il caso creando per noi ulteriore imbarazzo. In questo caso non resterà da adottare la soluzione precedente facendoci rappresentare dal nostro Ambasciatore all’Ocse (o da un suo rappresentante) ma certamente la situazione indebolisce a priori la posizione italiana visto che dopo quasi un anno il caso non è stato risolto definitivamente lasciandolo galleggiare in un limbo."
Una bella gatta da pelare!
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