Sono bastati pochi giorni di Governo per renderci conto che il Presidente del Consiglio in carica , quando prende una decisione, non la preannuncia e la rende ufficiale senza che sia diffusa prima in modo ufficioso.
Ci aspettiamo che questo modo di agire sia esplicato dal Presidente del Consiglio, quando gli sarà possibile, anche nel comparto spaziale che dopo le recenti vicende soprattutto in ESA, culminate nella sconfitta della candidatura italiana alla Direzione Generale, mostra evidenti segni di crisi nel contesto internazionale.
In breve sintesi:
ci aspettiamo che il Premier metta mano subito all'assetto aerospaziale organizzativo di Palazzo Chigi, di cui alla legge 7/2018.
dovrà presto essere riconvocato il Comint (presieduto dal Presidente del Consiglio o da un sottosegretario da lui delegato). che dovrà essere rivisitato con i nuovi rappresentanti dei Ministeri. competenti.
sarà necessario anzitutto ricomporre con nuovi esperti il team di supporto della segreteria di coordinamento del Comint, a nostro giudizio, messo al di fuori dell'ufficio del consigliere militare di Palazzo Chigi nell'ottica di valorizzare appieno le molteplici componenti del settore spaziale.
In tale contesto andrebbe inoltre rivisto completamente il modello organizzativo dell'Agenzia spaziale italiana, che, a prescindere dalla sua attuale composizione ai vertici, è pienamente depotenziata e posta in modo del tutto anacronistico sotto la vigilanza del Ministero dell'Università e della ricerca.
Ciò sarà possibile apportando un opportuno emendamento alla legge 7/2018 attualmente in vigore, introducendo una norma che conferisca all'ASI il ruolo di Agenzia strimentale della Presidenza del Consiglio.
Queste sono alcune linee essenziali che ci permettiamo di suggerire.
Non abbiamo la pretesa che questa nota sia letta.
Riteniamo comunque importante apportare un piccolo contributo di idee su questo blog.
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