Il fenomeno delle porte girevoli tra imprenditoria e politica è oggetto di attenzione da parte di un'interessante interrogazione parlamentare.
Eccola!
l'onorevole Marco Minniti, eletto per quattro legislature tra Camera e Senato, ha ricoperto ruoli di grande rilievo nelle istituzioni statali, tra i più recenti, Ministro dell'interno nel Governo Gentiloni dal 12 dicembre 2016 al 31 maggio 2018, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega alla sicurezza nei Governi Letta e Renzi dal 17 maggio 2013 all'11 dicembre 2016, già deputato della Camera dei deputati, membro della Commissione Esteri e Comunitari e della Delegazione parlamentare presso l'Assemblea Parlamentare della Nato, e cessato dal mandato in data odierna diventerà presidente della Fondazione Med-Or;
la Fondazione Med-Or, creatura di Leonardo s.p.a., azienda leader nei settori della difesa, dell'aerospazio e della sicurezza, avrà un ruolo rilevante nelle relazioni internazionali del nostro Paese con l'obiettivo di creare collegamenti economici, industriali e culturali per trasferire tecnologie tradizionali e innovative tra l'Italia e i Paesi del Mediterraneo dell'area subsahariana, del Medio ed Estremo Oriente;
nella sua ventennale carriera politica, con un posto stabile tra gli scranni del Parlamento, Minniti ha lavorato, acquisendo rilevanti informazioni, su temi di primaria importanza quali l'intelligence e la sicurezza nazionale e ha intessuto contatti e relazioni con esponenti istituzionali, industriali ed esponenti di spicco del mondo militare che saranno messi nella disponibilità di una società quotata in borsa che si presenta formalmente come un'impresa societaria privata;
è un'ennesima rappresentazione, ad avviso degli interroganti, del fenomeno delle «porte girevoli» tra politica e affari, di un conflitto di interessi che porta fuori dal campo della riservatezza nazionale interessi politici, economici, industriali e militari nonché informazioni rilevanti per la tutela della sicurezza delle Istituzioni dello Stato italiano;
la legge 6 novembre 2012, n. 190, recante «Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione» e i successivi decreti legislativi attuativi in materia di trasparenza amministrativa, incompatibilità degli incarichi dirigenziali e incandidabilità, hanno mancato di porre un freno legislativo alla suddetta pratica contrariamente a quanto accade a livello europeo. La stessa Commissione europea più volte ha richiamato il nostro Paese al fine di colmare questa grave lacuna del nostro ordinamento;
è giunto il momento di introdurre in Italia una regolamentazione sul conflitto di interessi per arginare anche il sistema delle «porte girevoli» tra politica e affari che negli ultimi anni ha avuto numerose rappresentazioni, da Luciano Violante, passato da importanti incarichi politici a presidente della Fondazione Leonardo, Lapo Pistelli da Viceministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale a vicepresidente di Eni fino a Pier Carlo Padoan, già Ministro dell'economia e delle finanze, incaricato presidente di UniCredit –:
se il Governo sia a conoscenza dei fatti summenzionati e quali iniziative di competenza intenda adottare per salvaguardare gli interessi politici, economici e di sicurezza nazionale.
(4-08550)
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