Larga eco sta registrando la lettera sindacale da noi posta in evidenza qualche giorno fa in merito a recenti selezioni di risorse con contratto di lavoro interinale e/o tramite l’istituto della mobilità tra Pubbliche Amministrazioni disposte da ASI favore di parenti di personale dipendente dell'ASI nell'ambito dell'ASI.
In ASI non è peraltro la prima volta che ciò accada.
Ne parlò infatti ampiamente già nel 2015 l'Espresso ai tempi della Presidenza Enrico Saggese.
In quell'occasione il noto settimanale pubblicò un ampio articolo dedicato alla parentopoli stellare e pose in evidenza che all’Asi si guadagna di più rispetto agli altri enti pubblici. Un gettone extra di 600 euro al mese è il vantaggio ottenuto da chi riesce a farsi collocare “in comando” tra le file dell’Agenzia, che nei suoi ranghi conta 227 dipendenti .
Ed ancora :
"Chi sono e come sono stati scelti questi “comandati”? Dall’organigramma fioccano i nomi di parenti di sindacalisti, revisori dei conti della stessa Agenzia e persino di consiglieri della Corte dei Conti. In alcuni casi, dalla documentazione interna, si capisce che il “comando” temporaneo è solo un escamotage per un posto definitivo. Una di loro sa già che verrà assorbita perché così è scritto nella lettera di nomina dell’Agenzia. Ma è un’altra funzionaria “in prestito”, in una mail interna, a confessare di aver chiesto una raccomandazione per il trasferimento all’Asi: «Ero in cerca di maggiori guadagni e mi è stata data questa possibilità». Tra i 14 comandati nel 2012, sei sono stati assunti definitivamente nello scorso luglio. Probabilmente la sorte di quei lavoratori era stata già decisa proprio al momento dell’ingaggio, all’apogeo della presidenza Saggese."Nell'articolo si aggiunge ancora quanto segue:
“una risorsa in eccesso”, è stata rimandata al ministero della Difesa. Non ci sta e segnala all’ispettorato della Funzione pubblica quelle assunzioni. Il ministero si muove subito, scrive all’Agenzia rilevando che la procedura di quegli “assorbimenti” è in contrasto con la legge. Ma il cda dell’Asi non risponde.
Il caso finisce sul tavolo responsabile anti corruzione dell’ente spaziale. Il dirigente sostiene che occorrono rilievi oggettivi e liquida quella denuncia come un “whistleblowing”: una soffiata, che però ora è al vaglio dell’Autorità anticorruzione di Raffaele Cantone.
Si tratta indubbiamente di un documento d'archivio che testimonia come in ASI non sia una novità quella denunciata dai sindacati qualche giono fa
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