domenica 9 ottobre 2011

Difficoltà finanziarie dell'Unione europea nei programmi spaziali?

Come già è stato posto in evidenza affari internazionali nella proposta di piano di finanziamento pluriennale  presentata la scorsa estate dalla Commissione Europea per un arco temporale di 7 anni dal 2014 al 2020 sarebbe escluso il programma GMES.
E’ una decisione che rischia di vanificare completamente il trattato di Lisbona del 2007 che ha riconosciuto lo spazio qualenuova politica sull’Unione.
Tanto per essere concreti la Commissione dunque potrebbe non disporre  del suo bilancio pluriannuale per continuare il finanziamento di Gmes, che è ormai in fase pre-operativa.
Dovranno interessarsene gli Stati membri che dovrebbero sostenere le spese del programma su base nazionale evolontaria per un totale di 5800 milioni di euro complessivi.
Le ristrettezze finanziarie potrebbero preludere ad un ripensamento dell’Unione europea sulla propria vocazione spaziale?
Se fosse così tornerebbero ad essere rivisitati i rapporti traUnione europea ed agenzia spaziale europea
tendenzialmente destinata a divenire un braccio tecnico dell’Agenzia.
Insomma il dedicit finanziario europeo potrebbe portare a considerevoli passi indietro sui programmi spaziali le cui prospettive commerciali ( telecomunicazioni, navigazione ed osservazioni della terra) sembrano tuttora molto incerte.
Ed allora? Non vi è dubbio che temi chiave come come il rapportoistituzionale tra Ue ed ESA, o il finanziamento a lungo termine di programmi complessi, dovranno essere affrontati nuovamente in tempi abbastanza rapidi.

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