giovedì 10 giugno 2021

Dopo mesi di inattività si riapre il sipario del Comint a Palazzo Chigi. Se non vi saranno variazioni accadrà il 17 giugno prossimo e sarà presieduto per la prima volta dal sottosegretario Bruno Tabacci.

Dovrebbe essere dunque il 21 giugno prossimo la prima riunione del "nuovo corso del Comint".
Si parla non a caso di avvio formale, perchè il sottosegretario Tabacci fino ad ora non è stato certamente fermo, ma ha tenuto numeosi incontri nazionali ed internazionali, ma soprattutto ha inaugurato un nuovo regime di lavoro con la valorizzazione a tutto campo dell'ASI il cui Presidente in applicazione deslla legge //2018, non siede di diritto nell'assise del Comint, se non esplicitamente invitato
Ma che dovrà fare il Comint nella prossima riunione*
Ce lo spiega lo stesso Tabacci  (testualmente da una sua intervista)_
 “Noi abbiamo dato un contributo alla stesura del Pnrr che, tra fondi diretti previsti dal Piano e quelli dal Fondo complementare, destina 2,3 miliardi allo spazio. I temi sono quelli legati all’Osservazione della Terra e alle sue ricadute, ai progetti che sono già in essere. Il lavoro fatto nel Pnrr troverà poi un suo completamento con le delibere che saranno assunte dal Comint a partire dal prossimo 17 giugno quando il Comint dovrà decidere come organizzarsi in termini di lavori istituzionali e come fissare i contenuti sia dell’utilizzo dei fondi del Pnrr e come seguire i rispettivi progetti che devono essere accompagnati, ci deve essere un capofila che risponde della realizzazione. E noi pensiamo che l’Asi ci possa aiutare in questo lavoro di interlocuzione con gli interessi che sono in campo, con l’imprenditoria italiana."
In queste dichiarazioni, a nostro giudizio, è condensato un modus operandi futuro in cui sempre di più vi sarà una presa diretta delPresidente del Comint con l'agenzia spaziale italiana.
Sembra apparire secondario invece il ruolo dell'ufficio militare del Presidente del Consiglio.
Questo scenario potebbe tuttavia essre temporaneo,perchè potrebbe non essere improbabile il ritorno allo spirito originario del Comin vero punto di equilibrio dei molteplici interlocutori interessati a livello istituzionale.
In caso contrario verrebbe letteralmente frantumata la legge 7/2018. 


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