Altro che uscita dal tunnel per Piaggio Aerospace. L'ottimismo preannunciato nel nostro precedente articolo cede il posto a vero pessimismo.
Ciò accade dopo l'audizione
del generale Alberto Rosso, Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica
Militare in commissioni riunite della Difesa, avvenuta il 12 marzo u.s.
Infatti emergono nuovi interrogativi sul futuro
dell'azienda ligure che attendeva invece lo sblocco della commessa da
250 milioni di euro per completare la certificazione dell'aereo a
pilotaggio remoto P1HH (70 milioni) e per realizzare quattro "sistemi"
(ogni sistema è formato da due velivoli e una stazione terrestre, valore
unitario, 45 milioni).
Il drone Piaggio non sembrerebbe di interesse dell''Aeronautica Militare, proprio dal punto di vista del
prodotto, perché non adatto alle esigenze del Corpo, mentre non è
ancora andata in porto l'evoluzione del p1HH, il P2HH.
D'altra parte eventuali aiuti finanziari per i droni a Piaggio Aerospace
pereoccuperebbero anche parlamentari del Friuli, che in
un'interrogazione parlamentare chiedono di fare chiarezza in quanto lo
spostamento di ingenti risorse su Piaggio potrebbe apportare
conseguenze sul programma Falco48 che si realizza nello stabilimento di
Ronchi dei Legionari.
Nessun commento:
Posta un commento