E'in corso un progetto di ricerca chiamato BLASCO “Blending LAboratory and Satellite techniques for detecting CyanObacteria”,
condotto da due Istituti del Consiglio Nazionale delle Ricerche
(l’Istituto per lo Studio degli Ecosistemi di Verbania-Pallanza,
specializzato nello studio dei laghi e l’Istituto per il Rilevamento
Elettromagnetico dell’Ambiente, sede di Milano, specializzato nello
studio dell’ambiente tramite l’utilizzo delle tecniche di
telerilevamento) e finanziato da Fondazione CARIPLO.
L'obiettivo del progetto è quello di capire, attraverso l’utilizzo di dati
provenienti da osservazioni da satellite e di misure sperimentali,
effettuate in laboratorio e sui laghi, quando e dove si sviluppano le
fioriture dei cianobatteri e di seguirne l’evoluzione in tempo reale.
Distinguere, attraverso l’uso di dati da satellite, i cianobatteri da
altri organismi del fitoplancton o da altri composti presenti nelle
acque di un lago, è possibile grazie al fatto che i cianobatteri
posseggono, nel loro apparato fotosintetico, alcuni pigmenti
caratteristici, con proprietà di assorbimento e riflessione della luce
specifiche, che possono essere misurate da alcuni sensori, montati su
satelliti destinati al monitoraggio ambientale
Quante e quali alghe arriveranno nei nostri laghi quest’anno? La risposta potrebbe arrivare dallo spazio.
Chi vive nei pressi di un lago avrà, probabilmente, avuto occasione di osservare la comparsa di
chiazze o striature colorate sulla superficie dell’acqua:
tale fenomeno è il segnale più evidente della proliferazione eccessiva
di fitoplancton, ovvero dei microorganismi vegetali che appartengono al
plancton lacustre.
Una anormale crescita di fitoplancton, solitamente, interessa quei laghi sottoposti ad un impatto antropico elevato,
tipicamente uno scarico importante e non controllato di acque reflue,
contenenti concentrazioni elevate di fosforo, elemento che stimola
fortemente lo sviluppo del fitoplancton.
Questa componente del plancton include anche i cianobatteri, un gruppo di batteri fotosintetici estremamente diversificato, comprendente anche
organismi in grado di produrre tossine estremamente potenti (persino più potenti del veleno di un cobra!) e potenzialmente nocive per la salute umana.
Negli ultimi vent’anni le fioriture dei
cianobatteri negli ambienti acquatici lacustri sono aumentate sia in termini di frequenza sia di intensità, spesso compromettendo l’utilizzo delle acque lacustri, non solo per il consumo umano, ma anche per scopi ricreativi.
L’intossicazione, infatti, non si contrae solamente ingerendo
acqua di lago, ma anche respirando le minuscole goccioline d’acqua
sospese in aria (aerosol), che si producono a seguito di
movimenti della superficie acquosa. Sono frequenti casi di bagnanti che
riportano sintomi quali nausea o cefalea, dopo essersi immersi in acque
con elevate concentrazioni di cianobatteri.
Le fioriture di cianobatteri possono essere tenute sotto
controllo solamente attuando politiche di ripristino della qualità delle
acque, di solito con interventi che interessano non solo il
lago, ma anche e soprattutto, il bacino lacustre e la qualità delle
acque che al lago arrivano.
D’altra parte, è importante anche adottare degli strumenti
che permettano di seguire, in tempi rapidi, lo sviluppo delle fioriture
di cianobatteri e di monitorarne l’estensione, al fine di
allertare per tempo la popolazione, dove necessario. I normali metodi di
indagine risultano spesso inadeguati, poiché i prelievi vengono svolti
con una bassa frequenza temporale, non è possibile indagare ampie aree
dello specchio d’acqua e, di solito, lo stato di attenzione scatta
quando la fioritura ha già raggiunto uno stadio di sviluppo
potenzialmente pericoloso.
Al fine di migliorare la conoscenza delle fioriture dei cianobatteri nelle acque dei laghi prealpini (italiani), è in corso (2015-2017)
rose culture
di cianobatteri, hanno potuto studiare le proprietà ottiche di
differenti specie di cianobatteri e costruire modelli per misurare la
quantità dei cianobatteri nelle acque, utilizzando
immagini satellitari.
Le immagini elaborate hanno prodotto mappe tematiche degli eventi di
fioritura verificatesi negli ultimi anni nei laghi Maggiore, Varese,
Mantova e Pusiano.
I risultati hanno evidenziato una grande variabilità spazio-temporale
dei fenomeni di fioritura e la necessità di una continua
attenzione/studio verso questi organismi al fine di un miglior
monitoraggio dei corpi idrici.
Nei prossimi mesi di studio del progetto BLASCO sarà
possibile, grazie ai nuovi sensori satellitari dell’Agenzia Spaziale
Europea, garantire la produzione di nuove mappe satellitari
relative alle fioriture dei cianobatteri, permettendo di comprendere
meglio la dinamica di questi fenomeni, di avere indicazioni su come
salvaguardare le acque e la biodiversità dei nostri laghi e di come
gestirli con un approccio il più possibile sostenibile.
Le attività di ricerca relative al progetto BLASCO possono essere seguite anche visitando il sito www.projectblasco.it.