In questi gioni innoccasione dell'anniversario del 1 settembre si fa sentire la minaccia informatica del supercaliffato dell'ISIS.
Secondo fonti accreditati i tecnici informatici dell’Isis avrebbero violato le banche dati dell’Fbi, della Casa Bianca, della Cia e di banche saudite (tra cui la Amarah Bank) con sede negli Stati Uniti.
Nei vari messaggi apparsi nelle ultime ore si lancia un ultimatum alle autorità americane di «smettere gli attacchi contro i musulmani entro sette giorni». In caso contrario, si legge nei post, saranno divulgate informazioni segrete su agenti Cia e Fbi nel mondo, sui conti bancari segreti di principi sauditi, informazioni sulla vita privata della coppia presidenziale Barack e Michelle Obama, dettagli delle operazioni dell’aviazione e dell’esercito americano, dell’agenzia spaziale Nasa, dell’autorità portuale di New York.
Nei vari messaggi apparsi nelle ultime ore si lancia un ultimatum alle autorità americane di «smettere gli attacchi contro i musulmani entro sette giorni». In caso contrario, si legge nei post, saranno divulgate informazioni segrete su agenti Cia e Fbi nel mondo, sui conti bancari segreti di principi sauditi, informazioni sulla vita privata della coppia presidenziale Barack e Michelle Obama, dettagli delle operazioni dell’aviazione e dell’esercito americano, dell’agenzia spaziale Nasa, dell’autorità portuale di New York.
Non diversa sarebbe la situazione nel Regno Unito dove gli esperti dell'ISIS carpirebbero segreti dalle mail in rete che contano.
Insomma non vi è più segreto che tenga.
Tutti gli 007 sarebbero allertati.
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