domenica 1 dicembre 2013

Verso nuovi equilibri in campo spaziale.

L'economia americana non è affatto florida, come è segnalato da molti indicatori, e ciò inevitabilmente sta creando forti contraccolpi in vari settori ed anche in quello spaziale.
La NASA, ed a tale riguardo non mancano le dichiarazioni ufficiali, è costretta  a ridurre i propri progetti e tra questi anche le missioni umane nello spazio che implicano forti dispendi finanziari.
Non è un mistero infatti come la Commissione che si occupa del bilancio americano abbia proposto tra le spese per ridurre le spese statali, anche la sospensione delle missioni che prevedono il lancio di astronauti nello spazio.
E' altrettanto noto come la NASA in questo periodo di vacche magre stia cancellando molti studi di frontiera fondamentali per gli sviluppi spaziali dei prossimi anni, l'elaborazione di nuovi vettori e l'appoggio ai voli spaziali privati e commerciali od al telescopio James Webb.
Saranno a tale proposito importanti le decisioni che saranno prese a Gennaio 2014.
E' un problema certamente non isolato e circoscritto agli Stati Uniti in quanto il ritiro degli Stati Uniti da molti progetti potrebbe riverberarsi sulle politiche spaziali degli altri Paesi, modificando gli equilibri attuali di presenze nel settore spaziale.
Appare probabile che anche gli altri Paesi compresi quelli europei  saranno costretti a stringere la cinghia ed a ridurre i finanziamenti nel settore.


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