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martedì 29 dicembre 2020

L'«avviso di indagine di Mercato ASI per l'affidamento delle attività industriali relative allo studio di fattibilità di una missione applicativa per l'Osservazione della Terra successiva alla missione nazionale PRISMA» approda in Parlamento con un'interrogazione parlamentare della Lega

 
Ecco l'atto parlamentare:
  FORMENTINI e BIANCHI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'università e della ricerca, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
il 4 luglio 2020, l'Agenzia spaziale italiana ha emesso l'«Avviso di Indagine di Mercato ASI per l'affidamento delle attività industriali relative allo studio di fattibilità di una missione applicativa per l'Osservazione della Terra successiva alla missione nazionale PRISMA»;
la prima fase della missione nazionale Prisma si è conclusa con successo, con il lancio del satellite omonimo nel marzo del 2019 ad opera di un raggruppamento temporaneo di imprese formato dalla società Ohb Italia S.p.A., in qualità di mandataria e responsabile del satellite, e dalla società Selex S.p.a. (oggi Leonardo S.p.a.) in qualità di mandante e responsabile dello strumento iperspettrale alloggiato nel satellite stesso;
secondo il suddetto avviso, «la missione dovrà capitalizzare le innovazioni e gli sviluppi tecnologici pregressi effettuati dall'ASI nell'ambito della strumentazione elettro-ottica iperspettrale»;
l'unica società nazionale che ha effettuato sviluppi di questo tipo è Leonardo S.p.a., grazie alla missione Prisma appena conclusasi ed al programma Shalom, anche questo dell'Asi;
sempre nell'indagine di mercato viene affermato che «ciascun soggetto che si candidi in forma singola o associata potrà comparire singolarmente ovvero in forma associata in una sola ed esclusiva candidatura, pena l'esclusione da tutte le candidature coinvolte»;
in conseguenza di ciò Leonardo S.p.a. si è trovata de facto arbitra degli esiti dell'indagine di mercato;
malgrado le aperture negoziali fatte dalla summenzionata Ohb Italia S.p.a. a Leonardo S.p.a., onde riproporre la stessa, compagine industriale che aveva appena concluso con successo la prima missione Prisma, Leonardo S.p.a. ha deciso invece di rispondere all'avviso insieme a Thales Alenia Space S.p.a. società di cui è anche azionista;
per Ohb Italia S.p.a. non vi è stata quindi alcuna possibilità di candidatura, nonostante il ruolo cardine da essa avuto e il fondamentale contributo fornito nella prima missione Prisma;
come ricordato sopra, nel marzo del 2019 il satellite è stato lanciato con successo e pertanto il satellite realizzato da Ohb Italia S.p.a. risulta già qualificato come punto di partenza per gli sviluppi successivi della missione Prisma –:
quali siano gli orientamenti del Governo in relazione alla vicenda in premessa, considerato che, per l'interrogante, la presenza di Leonardo S.p.a. in un raggruppamento industriale preclude qualsiasi altra partecipazione industriale;
se non ritenga che sussista inoltre il concreto rischio di un danno erariale per l'amministrazione, ai sensi dell'articolo 1, quarto comma, della legge n. 20 del 1994 e dell'articolo 1223 del codice civile, giacché la rinuncia alle specifiche competenze pregresse di Ohb Italia S.p.a., maturate a partire dal 2007, durante il lungo e complesso sviluppo della prima missione Prisma potrebbe comportare spese maggiori e tempi più lunghi qualora si affidasse la nuova fase del progetto ad un raggruppamento che la vedesse esclusa a favore invece di soggetti nuovi, con inevitabile dispendio e perdita di pubbliche risorse, dal momento che il patrimonio tecnologico qualificato afferente al satellite realizzato da Ohb Italia S.p.a. con spesa pubblica, verrebbe ad esser del tutto inutilizzato;
e se non si ravvisi il rischio che, affidandosi ad un raggruppamento industriale di cui sia parte la società Thales Alenia Space S.p.a., che è controllata dal gruppo francese Thales (67 per cento) l'intero patrimonio tecnologico afferente la missione Prisma (satellite più strumento iperspettrale), la quale peraltro è la prima missione iperspettrale europea, sia trasferito in mani estere, annullando così il primato italiano relativamente ad una tecnologia passibile anche di utilizzi inerenti alla difesa nazionale.
(4-07747)


 



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