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martedì 17 dicembre 2019

Semaforo verde al Senato per l'agenzia unica per la ricerca. A poltrone si aggiungono poltrone.

Vi è stata battaglia, ma poi alla fine l'Agenzia nazionale per la Ricerca voluta fermamente da Conte è stata approvata al Senato nell'ambito della legge di stabilità.

L’autonomia sarà messa nelle mani del direttore, scelto dal premier su una rosa di venticinque nominativi, preventivamente selezionati da una commissione di valutazione. 

La commissione sarà, a sua volta, formata da cinque membri scelti ciascuno dal ministro dell'Istruzione, dal presidente dell'Agenzia di valutazione Anvur, dal vicepresidente del Comitato di esperti per la politica della ricerca (Cepr), dal presidente del Consiglio europeo della ricerca (Erc) e dal presidente della Fondazione europea della Scienza (settanta istituzioni scientifiche di trenta Paesi). 

Il comitato direttivo, invece, sarà composto da otto membri: uno scelto dal Miur, uno dal ministro per lo Sviluppo economico, uno dal ministro della Salute, uno dal ministro per l’Innovazione tecnologica e la digitalizzazione, uno dalla Conferenza dei rettori delle università italiane, uno dal Consiglio universitario nazionale, uno dalla Consulta dei presidenti degli enti pubblici di ricerca e uno dall’Accademia dei Lincei. 

Il Comitato scientifico sarà composto da 5 membri nominati dal direttore all’interno di una rosa di 25 candidati, selezionati da parte di una commissione.

Insomma Direttore,8 membri per il comitato direttivo e 6 membri per il comitato scientifico per un totale di 14 persone.

Per la struttura sono previsti  34 dipendenti, di cui tre dirigenti, e partirà con 25 milioni di euro. Nel 2021 arriveranno, invece, 200 milioni, da destinare attraverso bandi e chiamate e dal 2022 300milioni.


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