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martedì 9 marzo 2021

Napoli rischia di perdere la prestigiosa Stazione Zoologica Anton Dohrn. Vi sono infatti ipotesi di soppressione del glorioso istituto. Presentata una preoccupata interrogazione parlamentare.

 Ecco l'interrogazione parlamentare!
  PAOLO RUSSO. — Al Ministro dell'università e della ricerca. — Per sapere – premesso che:
   "la Stazione zoologica Anton Dohrn di Napoli è stata fondata nel 1872 dal biologo di cui porta in nome che diede il via al progetto di costituzione di una rete di stazioni di ricerca biologica, il cui scopo era quello di permettere agli studiosi di potersi spostare nel corso della loro attività di ricerca, raccolta di materiale e sperimentazioni;
   la scelta di Dohrn di stabilire proprio a Napoli questo polo di ricerca di biologia marina era dovuta alla ricchezza biologica del Mediterraneo e alla vocazione internazionale della città;
   nel 1982 la Stazione zoologica acquista lo status giuridico di Istituto scientifico speciale di pubblico interesse e viene posto sotto la supervisione e il controllo del Ministero dell'università e della ricerca scientifica;
   la vocazione della Stazione si orienta maggiormente verso lo sviluppo di programmi di formazione e vengono potenziate le strutture laboratoriali con una particolare attenzione verso la biologia molecolare e cellulare, la neurobiologia e neurofisiologia, le biotecnologie;
   la Stazione zoologica Anton Dohrn, che rappresenta in ambito europeo una delle strutture più antiche di questo tipo, comprende l'acquario, l'erbario, la biblioteca, una collezione zoologica e un centro ricerche e recupero delle tartarughe marine, inaugurato a Portici nel 2017 e che è il più grande del Mediterraneo;
   risulta all'interrogante che, anche recentemente, sia emersa l'ipotesi di soppressione della Stazione zoologica Anton Dohrn, al fine di accorparne le attività in un istituto di dimensioni più ampie;
   una scelta di questo tipo priverebbe la città di Napoli e tutto il Meridione, di una istituzione di prestigio internazionale fortemente legata alla storia della città che fu, all'epoca della sua fondazione, un caso ante litteram di Open Source;
   in relazione alla città e ai suoi cittadini, la Stazione zoologica Anton Dohrn ha agito come importante e significativo polo di attrazione e di stimolo per la realizzazione di importanti iniziative culturali sia di natura nazionale che internazionale e la sua soppressione priverebbe la città, non soltanto, di un simbolo di eccellenza scientifica e culturale, ma di parte della sua storia;
   privare, ancora una volta, una città del Meridione di un luogo di rilevanza internazionale nel campo delle scienze indebolirebbe ulteriormente la capacità attrattiva verso i giovani di Napoli, e del Mezzogiorno in generale, in un momento in cui tutti gli studi in materia dicono che la mancanza di una prospettiva futura di crescita professionale e personale, di possibilità di soddisfare un'ambizione e di perseguire un obiettivo di realizzazione spinge i giovani ad andare via;
   l'impoverimento culturale, il malfunzionamento dei servizi, la costante riduzione delle possibilità e il conseguente stillicidio delle risorse più giovani e più preparate che abbandonano il territorio rappresentano, contemporaneamente, causa ed effetto di un circolo vizioso che si autoalimenta e rende vani i tentativi locali e nazionali di ridurre il gap di sviluppo tra Nord e Sud –:
   se sia allo studio del Governo la soppressione della Stazione zoologica Anton Dohrn di Napoli e, nel caso, quali iniziative intenda assumere affinché la città di Napoli non sia privata di questo istituto di eccellenza che, al contrario, andrebbe ulteriormente sostenuto e potenziato, al fine di costituire un importante polo attrattivo di risorse intellettuali nazionali e internazionali"
(4-08445)

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