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mercoledì 17 marzo 2021

Il Cnr è sempre nell'occhio del ciclone perché dopo lungo tempo è ancora acefalo. Difficoltà per i ricercatori dell'Ente. Un'ennesima interrogazione parlamentare.

 Ecco l'interrogazione parlamentare prentata il 17 Marzo 2021.

SACCONE - Al Ministro dell'università e della ricerca. - Premesso che:

come riportato da organi di stampa, quali "Panaroma", l'incarico del Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche è scaduto da oltre un anno. A seguito della decadenza del Presidente in proroga, oltre un mese fa, l'ente è retto da un vice Presidente, nominato con modalità non previste dalle norme vigenti;

il CNR è tra le prime dieci istituzioni governative al mondo in termini di produzione scientifica, la proposta dei ricercatori dell'Ente di mettere a disposizione della gestione dell'emergenza pandemica le proprie professionalità è stata inspiegabilmente ignorata, la retribuzione media del personale del CNR è, nella migliore delle ipotesi, pari al 50 per cento di quella dei colleghi di istituzioni estere simili;

nonostante i nostri ricercatori e le ricercatrici italiani siano considerati delle eccellenze, tanto da aver ricevuto prestigiosissimi premi dall'Unione europea, l'Italia si colloca all'ottavo posto per le ricerche realizzate in università e centri del nostro Paese;

i fondi attualmente stanziati dal Governo per la ricerca sono pari allo 0,7 per cento del PIL, a fronte del 3 per cento di Francia e Germania (e del 10 per cento della Cina) e il 95 per cento dei fondi stanziati per la ricerca è utilizzato per gli stipendi e le spese per le sedi;

per poter svolgere le proprie attività di ricerca, i ricercatori sono sempre più costretti a trovare da sé dei "fondi di ricerca competitivi" e di conseguenza ad abbandonare il Paese che li ha formati per trovare opportunità di lavoro all'estero;

parte dei fondi che l'Italia riceverà per il cosiddetto "Recovery Fund" potrebbero essere utilmente utilizzati per colmare questo gap e per consentire ai nostri giovani di restare in Italia,

si chiede di sapere:

quali siano le ragioni per le quali un ente strategico come il CNR sia ancora senza una governance nei pieni poteri;

se tra le priorità del nuovo Governo, a differenza di quanto sin qui accaduto, vi sia quella di rilanciare la ricerca italiana, allineando la dotazione finanziaria per la ricerca, e gli stipendi dei ricercatori, alla media europea;

quali concrete misure il Ministro in indirizzo intenda attuare per evitare che le straordinarie ed irripetibili opportunità offerte dal "Recovery Fund" non vadano sprecate, consentendo alla ricerca italiana di tornare ad essere competitiva.

(4-05095)

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