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giovedì 25 febbraio 2021

Anche in Senato approda la strana situazione del CNR ancora acefalo. Si attendono le decisioni della Ministra del MUR.

Ecco l'interrogazione:


 GRANATO - Al Ministro dell'università e della ricerca. - Premesso che:

il Presidente del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR) è nominato dal Ministro dell'Università, ai sensi dell'articolo 11 del decreto legislativo n. 213 del 2009 e dell'articolo 1, comma 7, dello statuto dell'ente;

in particolare, come prevede la normativa, la nomina è disposta dal Ministro sulla base della proposizione al medesimo di una cinquina di candidati, da parte di un comitato di selezione (di nomina anch'esso ministeriale);

l'atto di nomina del presidente Massimo Inguscio, scelto dalla ministra Stefania Giannini, è scaduto il 20 febbraio 2020;

tuttavia, a partire da tale data, non si è provveduto, da parte del titolare del dicastero dell'Università, alla nomina del nuovo Presidente, nell'ambito dei nominativi proposti dal comitato di selezione, insediatosi nel dicembre 2019;

a partire da tale data, dunque, il presidente Massimo Inguscio ha operato in regime di proroga ai sensi degli articoli 2 e 3 del decreto-legge n. 293 del 1994 (gli organi amministrativi non ricostituiti nel termine della scadenza sono prorogati per non più di 45 giorni e possono adottare esclusivamente gli atti di ordinaria amministrazione e gli atti urgenti e indifferibili);

tuttavia, in seguito, l'entrata in vigore del decreto-legge n. 18 del 2020, il 17 marzo 2020 (nell'iniziale contesto pandemico da COVID-19), ha stabilito una proroga del mandato degli organi statutari degli enti pubblici di ricerca (incluso, dunque, il presidente Inguscio), anche se, nel frattempo, scaduti;

l'articolo 100 del decreto-legge, difatti, postergava il rinnovo dei mandati dei componenti degli organi statutari di tutti gli enti pubblici di ricerca, prorogando quelli in corso, anche se scaduti alla data di entrata in vigore del decreto (17 marzo 2020), come nel caso di specie, oppure in scadenza durante il periodo dello stato di emergenza deliberato dal Consiglio dei ministri in data 31 gennaio 2020, fino al perdurare dello stato di emergenza medesimo (stabilito al 31 luglio 2020);

tuttavia, durate l'iter di conversione in legge del decreto-legge, un emendamento approvato in Senato, a prima firma della presente firmataria, modificava il testo dell'articolo 100, stabilendo che la proroga del rinnovo dei mandati in questione, potenzialmente sine die in ragione della scontata deliberazione di rinnovazione dello stato di emergenza nazionale da parte del Governo oltre il 30 luglio 2020, trovasse comunque un limite definito ex lege entro il termine, perentorio, del 31 gennaio 2021. L'ultimo periodo dell'articolo 100, comma 2, difatti, dispone testualmente che: "Si procede, in ogni caso, al rinnovo dei mandati dei componenti degli organi statutari degli enti di cui al presente comma, laddove scaduti alla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto-legge 7 ottobre 2020, n. 125, entro il 31 gennaio 2021";

in seguito, un'interpretazione particolarmente "elastica" degli uffici ministeriali, nonostante la chiara ratio della norma citata che pone un termine perentorio per addivenire alla nuova nomina, ha previsto che la scadenza del mandato del presidente Inguscio potesse essere ulteriormente differita al 14 febbraio 2021: tuttavia, anche oltre quella data, superata da più di 10 giorni ormai, non si è ancora giunti alla nomina del successore;

il CNR, dunque, si trova in una situazione di totale paralisi e l'ente si trova sprovvisto, attualmente, non solo del presidente, ma anche del vice-presidente e di due consiglieri di amministrazione su cinque;

considerato che:

il Presidente del CNR ha la rappresentanza legale dell'ente, è responsabile delle relazioni istituzionali, vigila e sovrintende il corretto svolgimento delle attività dell'ente. In particolare, egli: convoca e presiede il consiglio di amministrazione stabilendone l'ordine del giorno; convoca e presiede il consiglio dei direttori di dipartimento stabilendone l'ordine del giorno; convoca il consiglio scientifico stabilendone l'ordine del giorno e lo presiede senza diritto di voto; conferisce l'incarico al direttore generale sulla base della delibera di nomina del consiglio di amministrazione;

valutato che la situazione in cui versa il più importante ente pubblico di ricerca italiano è, a dir poco, allarmante ed insostenibile,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo non intenda intervenire al più presto procedendo alla nomina del nuovo Presidente del CNR;

quale sia la sua valutazione in merito alle procedure di rinnovo dei mandati degli organi statutari degli enti pubblici di ricerca, con particolare riferimento al CNR.

(4-04962)


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