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lunedì 15 agosto 2016

L'ufologia è di moda!


In questi giorni di ferragosto se ne parla molto, forse ancgè perchè poche sono le notizie in altri campi.
In molti ci credono ed in settori trasversali compresi preti, politici e manager.
  A sostegno dell' esistenza degli alieni i predicatori del nuovo verbo fanno riferimento anche ai testi sacri e in particolare ad alcuni passi della Bibbia.
Figura particolarmente eminente che si schiera a favore degli Ufo è ad esempio monsignore Basti teologo, professore   di filosofia della natura e della scienza presso la Pontificia università Lateranense
Secondo il suo pensiero  ( come si rileva dalla stampa) «Ci sono ottime probabilità che in altre parti dell' Universo ci siano esseri intelligenti (…) Se prendiamo i primi capitoli della Genesi in cui si parla dei "giganti" da sempre si è ipotizzato che siano esseri extraterrestri con cui l' uomo è entrato in comunicazione nel primo periodo della sua era».
Monsignor Basti sarebbe stato e non lo sapevamo anche collaboratore dell'ASI fino al 2010.














L'organizzazione per i destini del mondo

Preti, politici, manager: il club dei potenti che credono nell'esistenza degli Ufo



Una volta gli appassionati di Ufo erano considerati dei simpatici picchiatelli. Si armavano di cannocchiale, tenda e generi di prima necessità e si accampavano sulle colline in attesa di incontri ravvicinati del terzo tipo. Un' esperienza riservata a nerd e perdigiorno.
Ma adesso la fede negli Ufo sta coinvolgendo una fetta di classe dirigente trasversale e insospettabile, arruolata in una struttura sovranazionale non governativa che assomiglia molto a lobby e gruppi di pressione potenti e chiacchierati come la Trilaterale e il Bilderberg. Il nome è impegnativo: «Organizzazione internazionale per i destini del mondo»; il quartiere generale si trova a Mosca. Ma sono coinvolte nel progetto importanti città come Washington, Londra, Pechino, Tel Aviv e Roma. Ne fanno parte militari, prelati, politici, manager, professionisti già inseriti in altre organizzazioni o legati dall' appartenenza a logge massoniche internazionali o a istituzioni vicine alla Chiesa cattolica. Il principale denominatore comune è la fede in un Creatore e la convinzione che nell' Universo ci siano altre forme di intelligenza. Anzi molti dei suoi membri sono convinti che l' umanità sia una specie di prodotto di laboratorio di una civiltà extraterrestre superiore, che da millenni vigilerebbe su di noi. A sostegno dell' esistenza degli alieni i predicatori del nuovo verbo fanno riferimento anche ai testi sacri e in particolare ad alcuni passi della Bibbia.
A Mosca si trova il «Centro per le informazioni, analisi e strategie delle situazioni» dipendente dal presidente della Federazione russa. La sede è un futuristico palazzo in periferia, con una grande sala situazione e mappe interattive in cui sono illuminate le aree critiche del pianeta. Al vertice della sezione che si occupa di Ufo c' è l' ex tenente generale in riserva Alexej Savin. Il portavoce italiano è il lobbista Piergiorgio Bassi, imprenditore nelle pubbliche relazioni con ottime entrature in Vaticano e in politica. Viaggia spesso tra Roma e la Russia e ha favorito le comunicazioni e i rapporti tra gli uomini di Savin e il presidente dell' osservatorio vaticano, l' astronomo gesuita José Luis Funes. Sempre grazie a lui monsignor Basti è stato presso il centro di Mosca. Bassi, seduto nel suo ufficio romano, sorride di fronte allo scetticismo del cronista: «Ormai la pensa come noi persino uno dei più stretti collaboratori del presidente Usa». In effetti il lobbista romano ha di recente incontrato a Roma John Podesta, ex capo di gabinetto di Bill Clinton, consigliere di Obama e capo della campagna elettorale della Clinton. Dagospia ha intercettato Bassi e Podesta al ristorante pariolino Pescheria Rossini. Qui avrebbero discusso di affari, ma si sarebbero confrontati anche sui documenti riservati riguardanti la cosiddetta Area 51 e sui segreti riguardanti gli Ufo che in essa sarebbero custoditi. Podesta alla Cnn ha dichiarato: «Hillary Clinton se sarà presidente chiederà che i documenti in possesso del Governo vengano desecretati.






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