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domenica 27 novembre 2011

MIUR: le parole d'ordine sono trasparenza ed equo risanamento.

Nel MIUR, a quanto è dato sapere, si esige da parte dei dipendenti  ( vi sarebbe una lettera al riguardo) chiarezza massima  sui numerosi incarichi esterni affidati dal precedente Ministro: incarichi che  ai sensi delle leggi vigenti   dovrebbero avere una durata massima  limitata alla permanenza in carica del Ministro che ne ha disposto la nomina, ferma restando la possibilità di revoca anticipata per il venir meno del rapporto fiduciario".
La richiesta sarebbe più che legittima anche  perché vi è il dubbio che tali “esperti occupino abusivamente le stanze del Ministero, usufruendo, quindi, delle relative infrastrutture, pesando così sul bilancio dello Stato.
Questa non sarebbe che la punta dell'iceberg, perché ormai non si contano gli amici dell'ex Ministro che, per ragioni numeriche, non vengono pagati direttamente con contratti di Gabinetto, ma  con contratti di società esterne.
Insomma è dura la requisitoria  nei confronti del precedente Ministro e delle strutture degli esperti.
Si tratta quindi una grave  situazione  che dovrà affrontare il nuovo Ministro all’insegna di una trasparenza sempre invocata, ma non sempre attuata.
Il problema della trasparenza si estende purtroppo  al complesso degli Enti di ricerca, come ad esempio l'ASI (unico Ente in cui vi è peraltro  uno speciale trattamento economico) da tempo oggetto di attenzione,anche in atti ispettivi parlamentari, per discusse consulenze ed assunzioni atipiche.


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